Faber Castell Pen of the Year 2014
Tradizione e
vigore
Fondata nel
XVIII secolo, dalla metà del XIX secolo la Faber-Castell si sviluppa fino a
diventare uno dei principali produttori di matite e pastelli colorati in legno.
All'epoca è il barone Lothar von Faber a trasformare un semplice
lapis nella prima matita marchiata al mondo e a creare tutta una serie di
affascinanti prodotti che rimangono ancora oggi
modelli classici. Nel 1898 allorché sua nipote,
la Baronessa Ottilie von Faber, sposa il Conte Alexander zu
Castell-Rüdenhausen, con il consenso del re di Baviera nasce il nome
Faber-Castell. Inesauribile ricerca della
qualità, forte pulsione pionieristica ed impegno sociale costituiscono quelli che
ancora oggi sono i cardini dell'attività della Faber-Castell. Alla guida
dell'azienda c'è il conte Anton W., l'ottava generazione di Faber-Castell.
I pilastri della storia
Grazie a una
sapiente lavorazione artigiana e a materiali selezionati con cura, la
collezione Graf von Faber-Castell si è
conquistata un posto speciale tra gli appassionati della nobile arte della
scrittura. Dal 2003 la stella della collezione è
la lussuosa edizione Pen of the Year. Gli
esclusivi strumenti di scrittura vengono realizzati in edizione limitata con
materiali preziosi come giada, avorio di mammut o ambra tradotti in raffinate
interpretazioni. Le tematiche si ispirano ad opere epocali di grandi maestri artigiani. La nuova edizione della Pen of the
Year è un esplicito omaggio a questo «pilastro della storia» e al fascino
magnetico che ancora sa esercitare ai giorni nostri.
Uno dei più bei palazzi d'Europa
Nei
pressi di San
Pietroburgo sorge uno dei più bei palazzi barocchi d'Europa: il Palazzo di Caterina. Costruito nel 1718 da Caterina I
come residenza estiva, la struttura inizialmente sobria
si trasformò in una reggia sfavillante sotto il regno di Elisabetta I, nel
corso del quale l'edificio venne ampliato e dotato di ricche decorazioni sia
all'interno che all'esterno. Inoltre, al suo interno vennero incastonati
gioielli come la celebre Stanza d'ambra, ben presto riconosciuta
come l’ «ottava meraviglia del
mondo». In seguito il Palazzo divenne la
residenza favorita di Caterina la Grande, che dal 1763 vi trascorse quasi
sempre sia la primavera che l'estate. Fu lei a ristrutturare molte parti dello
sfarzoso edificio – offrendo una spettacolare
espressione allo spirito della sua epoca e al suo grande
impero.
Una filosofa sul trono
Caterina II è l'unica regnante in tutta la storia a cui sia
stato accostato l'appellativo «la Grande». La potente monarca rafforzò
l'economia del suo Paese e riformò
l'amministrazione. Era vitale e molto colta, si dedicava con passione alla
musica e mantenne una fitta corrispondenza con Voltaire, l'influente precursore
dell'Illuminismo. Caterina II promosse con energia la cultura e aprì il regno
alle moderne idee europee. In un apposito «manifesto» invitò gli abitanti
dell'Europa occidentale a insediarsi in Russia e a scoprire i suoi fiumi e laghi e la sua «varietà di minerali e metalli
preziosi». Dal 1765 una spedizione voluta dalla zarina scoprì nuovi giacimenti
di diaspro, agata e corniola negli Urali. Alcuni anni più tardi Caterina la
Grande dedicò alla ricchezza naturale del suo Paese
un monumento unico.
Il grande momento di un architetto
Nel 1779 Caterina la Grande convocò a corte un architetto
scozzese che stava riscuotendo un considerevole successo in tutta Europa:
Charles Cameron. Nel 1768 si era recato a Roma per realizzare, con l'autorizzazione del Papa, scavi e misurazioni tra le rovine delle terme imperiali. Le
ricerche di Cameron erano assolutamente in linea con il gusto dei tempi e
motivavano la sua fama di eccellente conoscitore dell'architettura antica. Il
suo grande momento venne quando l'imperatrice russa gli offrì l'opportunità di
coniugare l'entusiasmo per gli antichi Greci e Romani con un altro tema dell'alta nobiltà a lui caro:
il mondo dei minerali. Fu così che nacquero le lucenti Sale d'agata del palazzo
di Caterina.
Un'opera d'arte per sua Maestà
Caterina la Grande desiderava dei bagni ispirati al modello
romano – e negli anni attorno al 1780 ottenne da Charles Cameron un'opera
semplicemente mozzafiato. Questo vale in particolare per le sette stanze
estremamente sfarzose posizionate nel piano superiore delle terme. Su richiesta
della zarina le pareti vennero rivestite di placche di diaspro degli Urali,
allora denominato agata, molato e lucidato ad arte, da cui deriva il nome: le
Sale d'agata. Applicare le pietre preziose su grandi superfici in enormi
quantità rappresentava una sfida straordinaria per l'artigiano-artista poiché,
contrariamente al marmo, i preziosi minerali erano molto duri e difficili da
lavorare. Tuttavia, l'impresa riuscì perfettamente. Le sontuose stanze
guadagnarono il favore dell'imperatrice, che prese l'abitudine di sostarvi per
scrivere la corrispondenza personale.
Scrivere la storia
Lo sfavillio di un'epoca
Nata come omaggio alle Sale d'agata, la Pen of the Year «Catherine’s Palace» riporta alla vita con estremo fascino lo sfavillio e l'estetica di una grande epoca. Nel fusto platinato della penna stilografica a stantuffo sono incastonate tre grandi pietre di diaspro bruno-rossastre che ricalcano perfettamente lo spirito delle sontuose camere. Svariati processi di lucidatura donano alle vivaci venature delle pietre preziose una luce inimitabile. Inoltre, nel fusto è inciso un disegno a catenella che riprende un elemento di stile caratteristico delle Sale d'agata. Il cappuccio della penna stilografica è ornato da uno scintillante quarzo russo di colore grigio con taglio sfaccettato.
La lussuosa
edizione speciale «Catherine’s Palace» della Pen of the Year combina una
doratura a 24 carati con una lavorazione delle pietre preziose di rara raffinatezza.
Il fusto è ornato da sei splendide pietre di diaspro disegnate. Sono incorniciate
da rosette in oro a 24 carati, lavorate minuziosamente e incastonate a mano in
placchette di resina di alta qualità nero carbone. Due pietre sfaccettate di
quarzo russo giallo sole coronano il cappuccio e il terminale della penna
stilografica a stantuffo.
Entrambe le
edizioni sono dotate di un pennino d'oro bicolore a 18 carati, inciso a mano.
Una capsula finale protegge
il pulsante girevole del meccanismo a stantuffo della penna stilografica.
Realizzata dalla mano di un maestro artigiano
La creazione della Pen of the Year «Catherine’s Palace» impone i
massimi requisiti al contenuto artistico della realizzazione. E chi saprebbe
soddisfare questi requisiti meglio del laboratorio dell'ambra del Palazzo di Caterina! È qui che si ritrovano i mastri
artigiani con le specializzazioni più diverse per compiere con la massima
perfezione i lavori di restauro estremamente impegnativi del palazzo. Sono
riusciti a rimettere in forma smagliante gioielli di architettura degli interni
come la Stanza d'ambra e le Sale d'agata. In ogni singola Pen of the Year
«Catherine’s Palace» i maestri hanno lasciato confluire le loro arti
sopraffine.
La penna stilografica è limitata a 1000 esemplari, la penna roller a 300. Nell'edizione speciale con doratura da
24 carati vengono realizzate solo 150 penne
stilografiche e 30
penne roller. Ogni penna è numerata
singolarmente e viene riposta in un astuccio di legno nero laccato lucido. Un
certificato con la firma personale del direttore del laboratorio dell'ambra, il maestro Boris Igdalov, attesta l'autenticità delle
pietre preziose russe utilizzate. L'astuccio in legno può essere utilizzato
anche come cofanetto da collezione grazie ad un secondo inserto che offre
spazio per altre sei strumenti di scrittura.
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